Con “All’essenza” riscopriamo l’anima libera del maestro più spirituale del pop italiano
La voce che ci manca, l’eco che ci resta
Il 23 marzo 2025 Franco Battiato avrebbe compiuto 80 anni. E anche se la sua voce si è spenta nel 2021, il suo suono, la sua ricerca interiore, il suo pensiero cosmico – perché sì, con lui si parla di cosmo – continuano a vibrare nell’aria, nei cuori, e nelle cuffie. A farcelo riscoprire è All’essenza, il primo libro curato dalla Fondazione Battiato e pubblicato da Mondadori. Un tuffo autentico e potente nel suo universo, fatto di suoni, silenzi, spiritualità e visioni.
Un libro come un vinile doppio
Curato da Giordano Casiraghi, giornalista e amico di lunga data del maestro, All’essenza raccoglie quasi 50 anni di interviste, scritti, riflessioni e testi che raccontano l’evoluzione di Battiato: dall’esplorazione elettronica degli anni ‘70 all’illuminazione mistica, fino all’addio silenzioso della sua ultima fase creativa.
Leggerlo è come mettere sul piatto un doppio LP: lato A la musica, lato B l’anima.
La musica come meditazione
Dai sintetizzatori di Fetus all’armonium contemplativo de L’ombra della luce, ogni canzone era una pratica spirituale. Con Le nostre anime, Battiato ci saluta come solo lui poteva: «Il punto in cui si è finalmente liberi dalle passioni». E poi Torneremo ancora, un mantra per chi crede che il viaggio non finisca qui.
Fede, silenzio e libertà interiore
Per lui la religione era ricerca, non dogma. Nelle sue canzoni ha fuso Cristianesimo, sufismo, buddismo e fisica quantistica. Battiato non cantava per stupire: cantava per elevarsi. E per farci elevare. Attraversando il Bardo è il suo saggio più spirituale, dove si confronta con la morte con serenità e lucidità. Perché – diceva – «la fede è lo stratagemma finale per accettare l’ignoto».
Un artista fuori da ogni schema (anche politico)
Un intellettuale pop. Un poeta filosofo. Uno che da assessore regionale durò poco ma lasciò il segno: «Al potere? Meglio poeti e pittori che politici». E con Povera Patria ci ha consegnato un grido dolente e attuale più che mai.
“La Cura”: quando l’amore non ha bisogno di nome
Forse il suo brano più famoso. Di sicuro il più ascoltato in radio, nelle piazze, nei momenti importanti della nostra vita. La Cura è una carezza musicale. Mai la parola “amore” viene pronunciata, eppure è lì, in ogni verso. Universale, senza tempo.
Perché Battiato oggi è più vivo che mai
I grandi non muoiono. Si trasformano. E Battiato è ormai frequenza pura, come quella di una nota perfetta o di una preghiera sussurrata in cuffia. All’essenza è il regalo che non sapevamo ci mancasse: un modo per ascoltarlo ancora, in un altro modo.
Hai mai ascoltato L’ombra della luce a occhi chiusi? O messo Povera Patria a tutto volume in macchina? Raccontaci la tua canzone del cuore di Battiato nei commenti e….. seguici su facebook